Gina Falbo: perché mi sono candidata

Tre anni fa feci una scelta.
Una scelta di cui non mi sono mai pentita.
Mi fu offerta una candidatura a Sindaco da parte della coalizione di centrodestra.
Sarei dovuta essere il candidato unico dei partiti.
Ringraziai per la fiducia ma Rifiutai.

Mi dissero che sarei finita.
Che avrei raccolto non più che una manciata di voti.
Ho pensato: perché faccio politica?
Solo per arrivare? Per arrivare a QUALSIASI COSTO?
La risposta che mi diedi allora e che continuo a darmi oggi è NO.
Faccio politica perché ce l’ho nel sangue.
Perché da sempre lotto per la legalità, perché mi farei mettere in croce per difendere un ideale. Perché difendo le cose in cui credo a costo di rimetterci. Personalmente.
Decisi di candidarmi.
Da sola.
Senza partiti.
Con un gruppo di persone fantastiche.
Persone perbene. Competenti e appassionate.
Della città e dei suoi cittadini.


La maggior parte delle persone che mi avevano chiesto di candidarmi con i partiti fecero una campagna elettorale volta esclusivamente a screditarmi, mi riempirono di insulti, scherno.
Mi fecero pedinare e dovetti affrontare due querele. Tutte finite con archiviazione perché in nessuna delle due sussisteva reato.
Eppure ho sofferto. Sulla mia pelle e su quella delle persone, amici del cuore per me, che mi hanno sempre sostenuto e mai abbandonato. Anche quando sarebbe stato più semplice seguire la strada più comoda.
Ma noi scegliamo le cose giuste.
Non le strade più comode.
Non abbiamo da guadagnare dalla politica.
Abbiamo a cuore unicamente la città. Poterla rendere più vivibile e bella. Per noi tutti e per i nostri giovani. Perché comprendano che l’unica cosa che non si può comprare è la dignità. E il rispetto. In primis di se stessi.
Grazie agli amici.
E anche a chi non si è comportato come tale.
Mi ha indicato esattamente ciò che non voglio essere.